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"Il Terzo Stato porta sulla schiena il peso dell'aristocrazia e dell'alto clero - stampa caricaturale dell'epoca" |
In questi giorni mi è venuto in mente un libro che lessi anni fa, Tableau de Paris (Ritratto di Parigi), di Louis-Sébastien Mercier, scrittore e drammaturgo francese. Si tratta di un imponente affresco di rilevante interesse storico per la sua accurata descrizione della gente minuta e della vita quotidiana parigina alla vigilia della Rivoluzione Francese. Divisa in 12 volumi, l'opera era stata pubblicata tra il 1781 e il 1788. L'autore dovette però riparare in Svizzera per completare gli ultimi volumi, perché lo spirito satirico con cui aveva raffigurato le classi sociali più alte non era affatto piaciuto.
Ecco uno stralcio a proposito della circolazione dei veicoli sulle strade di Parigi che, fatto salvo le debite differenze su schiacciamenti e mutilazioni (almeno in quello abbiamo fatto qualche progresso!), mi fanno venire in mente le auto blu dei politici e degli amministratori:
"... nessuna comodità per i pedoni, niente marciapiedi. Il popolo sembra un corpo separato dagli altri ordini dello Stato: i ricchi e i grandi, provvisti di equipaggio, hanno il diritto di schiacciarli o mutilarli nelle strade; cento vittime decedono ogni anno sotto le ruote dei veicoli. L'indifferenza per questo tipo di incidenti fa comprendere come tutto debba servire per il fasto dei grandi."
Dello stesso tenore peraltro il suo contemporaneo inglese Arthur Young, che scrive nel suo Viaggi in Francia, 1787, 1788, 1789, sempre a proposito di Parigi:
"Le vetture sono numerose, e quel che è peggio, c'è un'infinità di carrozze a un cavallo, guidate da giovanotti alla moda e dai loro imitatori, pazzi come loro, con una tale rapidità che diventano come dei veri e propri flagelli e rendono le strade eccessivamente pericolose per chi non è costantemente in guardia. Vidi un povero bambino schiacciato e probabilmente ucciso, e io stesso sono stato lordato molte volte dal fango dei rigagnoli."
C'è comunque un lento, inesorabile scivolamento verso la perdita dei diritti del cittadino comune, a tutto vantaggio di questa classe politica, che si fa ogni giorno sempre più arrogante e protervia. Che ne pensate? Esagero, forse?
Tutto vero ed estremamente pericoloso con l'aggravante che oggi, a differenza del Settecento, è in pericolo la democrazia. Condivido naturalmente lo sdegno per una classe politica cieca e sorda, ma temo anche che l'ondata di collera, sollevandosi, travolga anche le Istituzioni per la fondazione delle quali la generazione precedente ha dato la vita. E nello sdegno sacrosanto coinvolgerei anche altre categorie contro le quali nessuno fiata.
RispondiEliminaIl pericolo delle rivoluzioni è proprio quello, che sono tanto più violente quanto la situazione di grave sofferenza e ingiustizia ristagna. Nel post ho dimenticato di citare anche il fattore economico, con una grave carestia che s'era abbattuta in Francia solo pochi anni prima, e che aveva causato morti per fame specie nelle campagne. Tutti questi fattori combinati insieme avevano causato una miscela esplosiva e pericolosissima, che una volta innescata non s'era più fermata. Mi sembra di capire quali sono le categorie cui ti riferisci... io includerei anche i sindacati, ad esempio.
EliminaCondivido in pieno le osservazioni dell'articolo. Giusto l'altra sera stavo pensando alle analogie tra la nostra situazione e quella della Francia pre-rivoluzionaria e soprattutto al fatto che nella storia dell'Italia ci sono state sommosse,moti, ma non si è mai verificata una Rivoluzione. O ancora non si è verificata...condivido anche le vostre preoccupazioni sul fatto che la collera possa innescare un meccanismo pericolosissimo e inarrestabile, tale da travolgere insieme il negativo e il positivo e vanificare conquiste ottenute attraverso anni di lotta. Il rischio è enorme, la consapevolezza non saprei...
RispondiEliminaStella Stollo
I comportamenti dell'individuo nell'ambito della massa del resto sono stati studiati da persone ben più esperte di me. Si innescano dei corto cicuiti anche di tipo energetico, e l'energie esplosa ad un certo punto convoglia tutta insieme verso un punto e diventa distruttiva. Sui rischi di quest'ondata distruttiva indiscriminata sono d'accordo. Anche durante la Rivoluzione c'erano i cosiddetti 'arruffapopoli', gli agitatori di professione (vi ricordano qualcuno?). Il proverbio che sto per citare non mi piace, ma si corre sempre il rischio di "buttare via il bambino con l'acqua sporca."
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