
Presto però ritornano la leggerezza e il gioco poetico, aiutati dal dialogo fra testi e fotografie; queste ultime, ora fedeli ora evocatrici d'altri rimandi. Così, la raccolta si chiude con l’immagine del mare al tramonto, e della sua eterna litania che, come in un percorso circolare, ci riporta alla copertina. In quel raggio di luce che squarcia le nuvole, c'è già la promessa di una nuova esistenza, e di una nuova giornata.
Di una nuova Meridiana di Luce.
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Nel silenzio
Le cose migliori
crescon nel silenzio:
l’albero alla finestra,
il fiore del mio vaso.
Metton radici
al chiuso della terra
e nessuno le vede.
Non rilasciano interviste,
non vanno sui giornali.
Compenso non chiedono.
Germoglian lente,
paghe dell’aria
che le assorbe,
delle gocce d’acqua
che cadon sulle foglie.
Tese verso il sole.
Io che volevo suono e rumore,
ora amo il silenzio
– e il suo colore.
Ombrello-trottola rossa
scinde e ripara
tra scialli di pioggia.
Scrosci furenti
di acqua disciolgono
attorno. Da sotto,
si fondon le gambe:
“io” che svanisce
fra tombini e rigagni.
Più in là, un ridere azzurro
chiama la trottola al gioco.
Maggio 2012
Lo sconosciuto
Sei denso come colla,
come pece vischioso.
Ti leggo nelle macchie
sull'asfalto, nelle sequenze
matematiche,
nelle linee di pioggia.
Sei ovunque,
spatolata di miele,
o amaro come tossico.
Trasmigri nell'aria, nelle foglie
sommesse di vento,
nei refoli, nelle raffiche e nel sole,
nel raggio che trafigge
gli occhi.
Giugno 2010
Complimenti. Mi sono piaciute moltissimo le ultime due. "Acquazzone a Sanremo" e "Lo sconosciuto".
RispondiEliminaGrazie a te. In effetti la prima è quella che mi soddisfa meno, ma l'ho inserita per la bellezza della fotografia, di cui come sai non sono io l'autrice!
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