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La Gazza di Claude Monet, 1868 – 1869) Musée d’Orsay di Parigi |
Naufraghi sugli scogli,
ognuno narra
a se solo – la storia
di una dolce casa
perduta,
se solo ascolta
parlare forte
sul deserto pianto
del mare
Triste orto abbandonato l’anima
si cinge di selvagge siepi
di amori:
morire è questo
ricoprirsi di rovi
nati in noi.
19 dicembre 1933

Antonia Pozzi (Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre 1938) è stata una poetessa italiana.
Quanto riservata e rigorosa fu la sua breve vita, altrettanto le sue parole, secondo la lezione ermetica, «sono asciutte e dure come i sassi» o «vestite di veli bianchi strappati», ridotte al «minimo di peso», come le descrisse Montale. Sono parole che trasferiscono peso e sostanza alle immagini, per liberare l'animo oppresso ed effondere il sentimento nelle cose trasfigurate.
Fonti:
“Parole: diario di poesia”, “Lo Specchio” Mondadori, 1964
Wikipedia per i dati biografici
Non la conoscevo. Mi è piaciuta. Il quadro di Monet, poi, è superlativo.
RispondiEliminaNon è molto nota, in effetti. La scopersi qualche tempo fa grazie a un articolo sui poeti suicidi.
EliminaHo scelto questo quadro anziché uno sul mare e sui naufragi perché mi sembrava rendesse bene l'idea della solitudine; e anche per la presenza dello steccato.
Difficilmente si parla di poesia. Grazie per avermi fatto conoscere questa poetessa. I quadri di Monet sono pazzeschi.
RispondiEliminaBuongiorno, Tiziana, benvenuta nel blog. Se ti piace la poesia, puoi cliccare in alto su "Arte,luoghi e visioni" e trovare la pagina statica sulla Poesia con una carrellata di poeti. Ogni tanto propongo un poeta nuovo abbinandolo a un'opera d'arte o a una fotografia.
EliminaCon i quadri di Monet si va sul sicuro! :-)
Una delle tante figure femminili della nostra letteratura del novecento un po' dimenticate, come Neera e Ada Negri (che in effetti sono vissute a cavallo fra due secoli), o anche Vittoria Aganoor e Amalia Guglielminetti.
RispondiEliminaCiao Ariano, grazie per i suggerimenti. Conosco Ada Negri per averla studiata un po' alla scuola elementare, e Amalia Guglielminetti per sentito dire. Le altre proprio no, per cui non è escluso che più avanti proponga qualcosa di loro! :-)
EliminaParole asciutte e dure come sassi, ma bellissime. Poesia sublime come il quadro di Monet che hai scelto per rappresentarla, concordo con Ivano.
RispondiEliminaCiao, Giulia. In effetti si pensa alla poesia come fatta di un linguaggio dolce e armonioso; e che a volte diventa anche dolciastro. Ma può essere molto dura. Se poi apriamo un capitolo sulla poesia dal valore civile, si scoperchia un mondo.
EliminaNon conoscevo questa poetessa. Interessante!
RispondiEliminaMi fa piacere avertela presentata. :-) Ho visto che sul tuo blog ti occupi anche di poesia.
EliminaL’anima si cinge di selvagge siepi di amori. Proprio vero.
RispondiEliminaA me piace moltissimo anche il verso finale "morire è questo
Eliminaricoprirsi di rovi / nati in noi".
Bella poesia, ho nel mio kindle una raccolta edita dall'associazione Liber Liber del 2009, non conoscevo questa autrice, e ora vedo che anche tu sei un'estimatrice.
RispondiEliminaSe vuoio ti mando il file, è in pdf, sul pc è perfetto, per il kindle ho duvuto adattarlo.
EliminaGrazie mille, Max, sarebbe molto gradito. Io ho il kobo e non il kindle che legge un formato diverso.
EliminaPer quanto riguarda la mail, la trovi sotto l'etichetta MISCELLANEA > Guest post. Grazie ancora! :-)
EliminaVolentieri, spedisco subito.
EliminaGrazie 1000, Max! Ricevuto. :-)
EliminaSono contento. Un salutone.
EliminaE a te buon proseguimento di settimana!
EliminaSplendida poesia. L'abbinamento con il dipinto è davvero perfetto, le dà completezza, per gli occhi.
RispondiEliminaPensare che si era suicidata molto giovane, chissà quanti altri componimenti belli come questo avrebbe potuto scrivere. Ma non si riesce a entrare nella mente e a comprendere i tormenti altrui.
EliminaCredo dovremmo riscoprire le poetesse italiane, a parte Alda Merini, le altre sono sconosciute ai più.
RispondiEliminaGrazie mille di aver diffuso questa poesia.
Come al solito le povere donne sono bistrattate e messe da parte. Invece ci sono lasciti davvero preziosi. Buona giornata e a presto.
EliminaSolo un paio di volte ho trovato citata questa poetessa in antologie di scuola media. Neppure come autrice a sé ma come esempio in una sezione dedicata alla costruzione del verso. Torna il consueto problema: donne trascurate dalla cultura dell'istruzione e di cui i più non sanno nulla.
RispondiEliminaLa poesia è bellissima.
La stessa Alda Merini mi risulta del tutto ignorata fino a qualche anno fa. Poi c'è stata una rivalutazione e una riscoperta, forse anche grazie a una vita drammatica e alle sue esperienze in manicomio. Ora hanno aperto anche una casa-museo sui Navigli.
EliminaLa poesia di Antonia Pozzi è stupenda, concordo!
Non la conoscevo e non ne avevo mai sentito parlare, eppure questa poesia ha una forza portentosa. Mi commuove anche la foto di questa ragazza, che da quanto ho capito si è suicidata a ventisei anni e ha composto questi versi quando ne aveva ventuno: condivido quanto scritto da te in un commento, cioè chissà quanti altri componimenti belli come questo avrebbe potuto scrivere...
RispondiEliminaMi ritrovo in parte con la descrizione che ne fa Montale: concordo sulla definizione di parole «asciutte e dure come i sassi», molto meno sul fatto che siano state scritte per liberare l'animo oppresso (se per liberare si intende alleggerire in qualche modo, perché a me sembrano scritte con l'intento di incidersi come un imperativo, quasi un monito, nel cuore dell'autrice).
Non ultimo, trovo che anche l'abbinamento con La Gazza di Monet sia decisamente azzeccata e potente.
Caspita, Cristina, grazie mille di questa condivisione!
Una vita molto breve e vissuta comunque in maniera intensa. Le fotografie che ho trovato tra l'altro la mostrano sempre sorridente, e con una fisionomia solare. Chissà. Mi fa piacere averla presentata, cercherò di trovare altre poetesse poco note, come sto facendo nella Galleria di Grandi Donne. Grazie a te per essere passata e aver lasciato un commento!
EliminaCredo che negli ultimi versi si riferisse più a una morte interiore che a una fisica.
RispondiEliminaPuò sicuramente essere così, del resto il bello della poesia è che chiama in ciascuno assonanze diverse.
EliminaMi sento anch'io un naufrago sugli scogli sfuggito momentaneamente alla tempesta della vita. Solo a me stesso posso rivelare il dolore nella mia anima. Morire è questo ricoprirsi di rovi.
RispondiEliminaBuongiorno Antonio, e benvenuto nel blog. La poesia è bellissima, e tocca corde riposte in ciascuno di noi. L'espressione del dolore in Antonia Pozzi è mirabile.
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