![]() |
Giocatori di carte di Paul Cézanne (1890-92) The Metropolitan Museum of Art |
Osteria
L’autunno affila le montagne, il vento
fa sentire le vecchie pietre d’unto,
spande dal forno un fumo di fascine
a fiotti tra le case e le topaie.
Son dietro questi vetri d’osteria
uno che un nome effimero distingue
appena, guardo. La mattina scorre,
invade a grado a grado l’antro. L’oste
numera, scrive giovedì sul marmo,
la donna armeggia intorno al fuoco, sbircia
verso la porta se entra l’avventore.
Seguo la luce che si sposta, il vento;
aspetto chiunque verrà qui
di fretta o siederà su queste panche.
Il bracconiere, altri non può essere
chi s’aggira per queste terre avare
dove la lepre a un tratto lampeggia,
o il venditore ambulante se alcuno,
raro, si spinge fin quassù alle fiere
ed ai mercati dei villaggi intorno.
Altri non è da attendere: Chi viene
porta e chiede notizie, si ristora,
riparte in mezzo alla bufera, spare.
Che dura è un suono di stoviglie smosse:
guardo verso la macchia e più lontano
dove solo la pecora fa ombra,
mi reggo tra passato ed avvenire
o com’è giusto o come il cuore tollera.
da Onore del vero, 1957

***
Fonte testo:
Per la poesia, Guida al Novecento di Salvatore Guglielmino
Per la biografia, Wikipedia
Fonte immagini:
Per il quadro Giocatori di carte, MET: https://www.metmuseum.org/it/art/collection/search/435868
Per la foto, Wikipedia
Mi piace molto l'immagine di Cèzanne, bella anche la poesia
RispondiEliminaSì, di Cézanne e dei giocatori di carte ce n'è un'altra con due soli giocatori, probabilmente più famosa. Ho preferito questo quadro per l'abbinamento. :)
EliminaLuzi è fin troppo ermetico, ha un linguaggio levigato e conseguentemente un po' freddo, almeno per i miei gusti.
RispondiEliminaSulla raccolta "Poesie di Dio" ci sono parecchie poesie di Luzi. Ammetto di aver scelto questa poesia per via dell'abbinamento più facile al quadro!
Elimina