SINOSSI :
Dopo l’appello di papa Urbano II, gli eserciti dei principi
cristiani si preparano a fluire da ogni parte d’Europa per mettere a ferro e
fuoco il Vicino Oriente in nome della fede.
Le esistenze di diversi personaggi, nemici per etnia e religione, sono
destinate a intrecciarsi in maniera indissolubile. Il medico sufi Mandhur il
Mansueto parte per recarsi nella “terra dove il sole tramonta”, il lontano
Marocco, e assumervi un compito singolarissimo. Il cavaliere fiammingo Geoffroy
de Saint-Omer è costretto ad abbandonare tra i normanni di Sicilia il suo
unico, adorato figlio. Un irrequieto principe andaluso, Ghassan, domanda al
sovrano dell’impero musulmano una nave per assaltare le coste dei cristiani nel
Mediterraneo.
Passato, presente e futuro di popoli e individui scorrono in un unicum
inscindibile, sotto lo sguardo sofferente di un giovane schiavo con una
maschera d’oro sul volto. Pur tormentato dalle visioni, anch'egli si prepara ad
affrontare il suo orgoglioso Amir. Sarà uno scontro dove combatteranno fra loro
l’ultima, la più dolorosa delle battaglie; e dove sarà rivelato il più
terribile dei segreti.
(Il giovane saraceno Ghassan ibn Rashid vede l'esercito cristiano prima della battaglia di Ascalona)
D’un tratto, dalla nuvola di polvere grigiastra da cui erano emersi gli arcieri, dissoltisi nel frattempo, cominciarono a provenire sordi grugniti d’animali e, prima che il giovane potesse rendersi conto di quel che accadeva, una nuova compagine, stavolta armata di corna e zoccoli, ne emerse come una valanga. Mandrie di cavalli, bovini, greggi di pecore e capre, in un concerto assordante di muggiti, grugniti, belati, in uno scalpitio infernale di zoccoli, si precipitarono a testa bassa contro i musulmani. Il giovane guerriero comprese al volo l’astuzia dei cristiani, che avevano liberato contro di loro il frutto di razzie precedenti: mandrie di cui avevano massacrato, o preso prigionieri, i pastori. Ghassan si vide sfilare ai lati tori e capre, che galoppavano come impazziti, e prese a mulinare la spada a destra e a sinistra per allontanare i capi più grossi e possenti, quelli che minacciavano di infilzare con le corna la pancia del suo cavallo, per rovesciarlo e calpestarlo insieme con lui. Aveva, nondimeno, l’occhio fisso su quella nuvola torbida e opaca, come in attesa d’una rivelazione: l’esercito nemico era ormai vicinissimo e l’impatto imminente. Il destriero scartò di lato, e il giovane lo trattenne, stringendo la briglia al petto, mentre, all'intorno, i compagni ancora erano intenti a schivare la mandria impazzita. Molti erano già appiedati, e si stringevano tra loro, spalla a spalla, a reggere l’urto di quella furia, i piedi invischiati nell'impasto di polvere mista a sangue degli animali caduti, le spade levate a compierne scempio. Furono quindi i suoi occhi a scorgere per primi l’esercito invasore.
Lo sgomento lo attraversò con un lungo brivido… e in quel momento avvenne l’impatto, con il fragore di mille fulmini e tuoni che si abbattono tra le foreste e contro il fianco di una montagna.
RECENSIONI, VIDEO E PRESENTAZIONI:
New Zen Cafè: video presentazione del romanzo il 6.12.2014
Sguardo sul Medioevo: presentazione del romanzo a Roma il 16.01.2015
Enoteca Letteraria, Archeologica e Barocca: video presentazione del romanzo a Roma il 16.01.2015
Recensione e intervista sul blog Anima di Carta di Maria Teresa Steri il 15.12.2015
Recensioni varie sul romanzo
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