Popolo di scrittori, udite udite!

Vi chiamo a raccolta per comunicare che, come ogni anno, l’Associazione Culturale Italia Medievale ha emesso il bando di concorso per il


Philobiblon 
Premio Letterario Italia Medievale

 riservato a racconti brevi ed inediti liberamente ispirati al Medioevo.

L’associazione organizza conferenze con docenti universitari e storici, presentazioni di saggi e romanzi, visite guidate e molte altre iniziative nell’ambito di manifestazioni e fiere dedicate a questo periodo storico. Sono socia da alcuni anni, e posso testimoniare della qualità, anche filologica, dei loro eventi; quindi sponsorizzo molto volentieri il premio.

Lo scorso anno, tra l’altro, la cerimonia di premiazione si è svolta nello splendido contesto della sagrestia bramantesca di Santa Maria delle Grazie a Milano, per cui anche l’occhio è stato ampiamente soddisfatto.

Ecco alcune informazioni tratte dal sito dell’associazione, che potete trovare anche al seguente link:

Philobiblon?

Il nome scelto per il Premio Letterario Italia Medievale si rifà ad un’opera di Riccardo di Bury (1287-1345), monaco benedettino inglese, cancelliere del re Edoardo III, del quale fu precettore. Terminò appena un anno prima di morire il Philobiblon, scritto in latino, testo che gli avrebbe assicurato la riconoscenza e l’affetto di generazioni di bibliofili. Trattatello morale in lode alla lettura e manuale di bibliofilia dedicato alla scelta, al reperimento, alla conservazione dei libri, il testo è anche consultabile online nella versione originale integrale in latino.

Regolamento

Partecipare al Premio è semplice e gratuito. È sufficiente compilare il modulo che troverete sul sito in ogni sua parte e allegare il file con il racconto. Il file deve essere in formato RTF (Rich Text Format, ottenibile salvando il file con Microsoft Word, Open Office, Libre Office ed altri comuni editor di testi) e deve contenere titolo e testo completo del racconto.

Il racconto deve essere inedito, di proprietà dell’autore che lo sottopone alla Segreteria del Premio e non deve superare in lunghezza le 20.000 battute, spazi inclusi. Le opere non conformi alle direttive verranno escluse dal Premio. Ciascun concorrente è tenuto ad inviare un solo racconto. Gli autori dei racconti pubblicati si impegnano a cedere i diritti all’organizzazione del Premio.

Agli autori dei racconti classificatisi ai primi tre posti e ad altri autori segnalati dalla giuria saranno consegnate targhe personalizzate, la tessera ACIM valida per un anno e i loro racconti saranno pubblicati online sul portale dell’Associazione e in formato cartaceo a cura di Italia Medievale.

I vincitori e gli autori segnalati riceveranno comunicazione diretta da parte della Segreteria del Premio. I risultati dei Premio saranno pubblicati sul portale dell’Associazione Culturale Italia Medievale.

Le opere dovranno essere inviate entro il 20 agosto 2018. La premiazione dei racconti vincitori avrà luogo a Milano l’ultimo sabato di novembre 2018.

Per info: info@italiamedievale.org


***

Ebbene, non vi punge vaghezza di partecipare? Quest’anno ci sto facendo un pensierino… Mentre anche voi arrotate le punte delle vostre penne, rigorosamente d’oca, vi lascio con alcune immagini della premiazione dello scorso anno e informazioni sulla sagrestia del Bramante.

Da Wikipedia: 

La sagrestia vecchia è un grande ambiente cui si accede dal Chiostro delle rane, sul lato opposto a quello della chiesa. Si tratta di una vasta aula rettangolare, che prospetta su Via Caradosso con grandi finestroni dalle cornici in cotto, restaurate nell’Ottocento. La sua costruzione risale all’ultimo decennio del Quattrocento, in concomitanza con il rifacimento della Tribuna. Il progetto è tradizionalmente assegnato a Bramante, ma senza prove documentarie. Sopra il portale d’ingresso, una lunetta di Bramantino raffigura la Madonna fra San Giacomo e San Luigi di Francia. La presenza di quest’ultimo Santo fa risalire la datazione al periodo di dominazione Francese, fra il 1499 e il 1512. 

Maurizio Calì, presidente di Italia Medievale
e Mauro Enrico Soldi, del consiglio direttivo.
L’aula interna è coperta da una volta a botte unghiata, con testate a ombrello, e termina con una piccola abside. La decorazione ad affresco che ricopre la volta è stata da taluni attribuita a Leonardo, per la presenza del motivo del Nodo Vinciano, utilizzato anche nella Sala delle Asse al Castello Sforzesco.

Al di sotto della volta, l’alta trabeazione presenta motivi decorativi classicheggianti con draghi e conchiglie. Lungo tutto il perimetro della sagrestia corrono gli armadi lignei destinati a custodire gli arredi sacri. Tutti gli sportelli sono ornati da dipinti databili all’inizio del Cinquecento, con scene bibliche. Di grande bellezza sono le quattordici ante a destra, con scene del Nuovo Testamento, nei modi del Bramantino, mentre sul lato sinistro sono raffigurati episodi dal Vecchio Testamento. Completano la decorazione della sala, sulla parete di fondo, affreschi cinquecenteschi.



  • Fonte testo: Associazione Culturale Italia Medievale e Wikipedia
  • Le immagini sono state da me scattate nel corso della cerimonia 2017.